Produzioni

La grande notte

Michele Mingrone

È uscito lo scorso 7 aprile per l'etichetta Vrec Music Label, "La grande notte", il disco d'esordio dello scrittore, autore e chitarrista fiorentino Michele Mingrone.
Il chitarrista degli Scaramouche ha realizzato un album con 12 canzoni tra rock, western e folk. Un "cantautorato immaginario" con testi tra il sarcasmo e l'accusa sociale.
"La grande notte" è quella che stiamo vivendo ormai da anni, con poche sfumature e qualche raro lampo di luce. Misteri d'Italia mai risolti, gestioni catastrofiche di costanti emergenze, il soffiare mediatico sul fuoco di sempre nuove paure, la superficialità diffusa nei vecchi e nuovi mezzi di propaganda di massa, rendono questo periodo storico uno dei più pericolosi per l'umanità.

Un concetto ben rappresentato dalla copertina di Valentina Mincolelli e Martina Forni che rappresenta una figura bendata, forse la giustizia, che urla mentre la benda viene colpita da un forte raggio di luce.
Un vero e proprio viaggio sonoro che trova gli apici nei singoli "Figli del grano", omaggio al racconto di Stephen King, passando per "In cammino" e "Ombre dal mare (La tempesta perfetta)" scritte insieme al compagno di viaggio Michele Lombardi, e la più leggera "Castiglioncello". L'accusa sociale si ritrova in "Palazzo di vetro", "Periferia", "Babilonia", "La peste scarlatta".
"Lunga è la notte" mette in musica una poesia di Peppino Impastato, mentre "Chi illumina la grande notte" è un omaggio al regista Elio Petri, narratore supremo dell'Italia degli anni ‘70.
Chiude il disco la ghost track "Jolene" adattamento del celebre brano di Dolly Parton.

«La grande notte è un disco che non avevo progettato di fare – racconta l'artista – ma che è uscito di getto, musiche e testi, in pochissimi giorni, come una necessità».

La produzione artistica è di Don Antonio Gramentieri e vede la partecipazione di numerosi musicisti tra cui Michele Lombardi (Scaramouche), Elisa Barducci, Caterina Scardillo, Sara Vettori (Auge), Diego Sapignoli (Sacri Cuori), Francesco Fry Moneti (Modena City Ramblers) e Fabio Pocci (Phomea), semplicemente uno dei cantautori italiani più forti in circolazione.

INFO
FACEBOOK: https://www.facebook.com/michemingro
INSTAGRAM: https://www.instagram.com/mingric
CONTATTI: info@davverocomunicazione.com
STREAMING E DIGITAL DOWNLOAD: https://mingrone.bandcamp.com/

Guarda il videoclip di "Figli del grano", il singolo estratto da "La grande notte", per la regia di Federico Perticone https://www.youtube.com/watch?v=TMPjImlW3-8

Biografia

Michele Mingrone, fiorentino (ma vive in periferia), 51 anni e troppi chili.
Cantautore immaginario. Copywriter per aziende, autore di libri, chitarrista e autore, appassionato di storia e letteratura.
Come chitarrista e autore, ha pubblicato nel 2006 per EMI il disco "Scaramouche" della band omonima. In seguito ha realizzato il cd "Rabbia Rosa", un omaggio all'opera della cantautrice folk siciliana Rosa Balistreri, inciso con Fabio Balzano, pronipote della musicista, pubblicato per Materiali Sonori.
Recentemente ha realizzato alcune musiche per Xenos, un podcast di RaiPlay Sound, oltre a incidere dischi di musica ambient noise e sonorizzare mostre d'arte, tra cui "Le visibili città invisibili", omaggio all'opera di Italo Calvino, mostra d'arte portata a Firenze, Siena e Lugano dal Collettivo 47rosso di Firenze.
Come scrittore pubblica vari libri su commissione per Giunti e Ilisso, oltre ad apparire nei volumi "Appunti di rock" 2 e 3 (Ed. Il Foglio Letterario) e "Instarock" 1 e 2 (Edizioni Ouverture), curati dal prof. Andrea Gozzi.
Nel 2012 ha scritto il romanzo per ragazzi "L'ultima tournée di Sally O'Hara" (Ed. Editpress).
Nel 2019 realizza con Sara Vettori (illustrazioni) e Caterina Scardillo (progetto grafico e calligrafia) la guida turistica immaginaria "I luoghi di Lovecraft", pubblicata da Edizioni NPE, che ha avuto un grande successo, diventando un piccolo caso letterario nell'ambito degli amanti dell'horror e dei giochi di ruolo.
Nel 2020 pubblica "Poe a Venezia" (Nardini Editore), diario di viaggio immaginario di Edgar Allan Poe a Venezia. Sempre per NPE ha scritto "Vampiri, dove trovarli" (2021) e "Animali misteriosi e come mangiarli" (2022), che hanno confermato il successo del filone delle guide immaginarie, legate ai luoghi della letteratura.

La grande notte

1. Poteva essere più semplice
2. Figli del grano
3. In cammino
4. Babilonia
5. Ombre dal mare (La tempesta perfetta)
6. Palazzo di vetro
7. Castiglioncello
8. Periferia
9. La peste scarlatta
10. Lunga è la notte
11. Chi illumina la grande notte?
Bonus track: Jolene

TRACK BY TRACK
Si parte con un concetto ben preciso: "Poteva essere più semplice". Negli anni ‘90 ci era stato detto che in futuro avremmo lavorato tutti meno e guadagnato di più, il mondo sarebbe stato in pace e la vita sarebbe migliorata per tutti. Non è andata proprio così.
"Figli del grano" crea un clima blues horror e si ispira al racconto di King, ma parla anche di un mondo temo non lontano, in cui per un buon raccolto saremo disposti a tutto
"In cammino" è una canzone d'amore per qualcosa o qualcuno che si è perduto
"Babilonia" parla in modo piuttosto bizzarro del declino dell'Occidente.
"Ombre dal mare" tocca il tema, purtroppo attualissimo, dei morti in mare
"Palazzo di vetro" critica il mondo social e il modo in cui la tecnologia viene troppo spesso usata
"Castiglioncello" è un bozzetto malinconico di un posto che amo molto
"Periferia" descrive la vita in un piccolo paese, con le sue meraviglie e le sue storture
"La peste scarlatta" è ispirata a un romanzo del 1912 di Jack London e parla di quanto l'hastag #andratuttobene sia stato ampiamente disatteso
Infine "Chi illumina la grande notte?", preceduta dalla lettura in musica di una breve poesia del mai troppo ricordato Peppino Impastato, parla della Notte della Repubblica, per citare Zavoli, quel lungo periodo di stragi impunite, omicidi, terrorismo e mafia che getta un'ombra lunghissima sull'Italia attuale. Il titolo è quello dell'ultimo film mai realizzato dal grande Elio Petri, e vuole essere un esplicito omaggio alla sua coraggiosa e visionaria opera di denuncia sociale.

Musica e parole di Michele Mingrone
eccetto "In cammino" (M. Mingrone/M. Lombardi), "Ombre dal mare" (M. Mingrone/M. Lombardi), "Lunga è la notte" (parole di Peppino Impastato, musica M. Mingrone), "Jolene" (di Dolly Parton, testo italiano M. Mingrone)

Produzione artistica di Don Antonio Gramentieri
Registrato al Crinale Lab, Brisighella (RA) nell'aprile 2022
Tecnico di studio Ivano Giovedì | Assistente di studio Simone Romboli
Missaggio e master digitale a cura di Ivano Giovedì al Waveroof Studio, Castel Bolognese (RA)
Catering e sostegno morale Sergio Marazzi
Pubblicato da Vrec Music Label [un marchio davvero comunicazione]
Responsabile etichetta David Bonato
Distribuzione esclusiva Audioglobe
Progetto grafico Valentina Mincolelli
Foto e foto cover "Ombre del Mare" Martina Forni
Foto del servizio fotografico Fulvia Becherini
Illustrazioni cover "Figli del grano" e "Castiglioncello" di Sara Vettori
Regia del video "Figli del grano" di Federico Perticone
    
LINE-UP
Michele Mingrone: voce, parole, chitarre, ansia
Don Antonio Gramentieri: chitarre, santa pazienza
Francesco Fry Moneti: violino, banjo, mandolino, Irish bouzouki
Fabio Phomea Pocci: basso, pedal bass, chitarre, arrangiamenti
Diego Sapignoli: batteria, percussioni, marimba

Special guest:
Elisa Barducci: voce in "Ombre dal mare" e "In cammino"
Michele Lombardi: coautore e voce in "Ombre dal mare" e "In cammino"
Caterina Scardillo: recitato in "Lunga è la notte", voce in "Chi illumina la grande notte?" e "Periferia"
Sara Vettori: basso in "Figli del grano" e "Chi illumina la grande notte?"